Per gli amanti dello shopping l'attesa è breve. Cominciano infatti oggi (sabato), ad Asti come in tutto il Piemonte, i saldi estivi, che termineranno sabato 29 agosto. Protagonisti saranno
Per gli amanti dello shopping l'attesa è breve. Cominciano infatti oggi (sabato), ad Asti come in tutto il Piemonte, i saldi estivi, che termineranno sabato 29 agosto. Protagonisti saranno soprattutto i negozi di abbigliamento e calzature, che sfrutteranno questo periodo per vendere le giacenze di fine stagione prima di esporre in vetrina le nuove collezioni autunno/inverno. «Prevedo che i saldi cominceranno con percentuali di sconto elevate – commenta Mauro Ardissone, presidente provinciale di Confesercenti – in quanto la crisi economica ancora in atto, insieme al connesso calo dei consumi, spinge i negozianti a cercare di "fatturare" subito. Anche perché, siccome ormai gli sconti si fanno in diversi periodi dell'anno, il 20% di riduzione non interessa più a nessuno. Tanto che, anche per come si è evoluto il mercato, il sistema dei saldi andrebbe cambiato. Ma non si può fare in un periodo di crisi, perché il meccanismo si incepperebbe».
Come negli ultimi anni, si prevede un picco di vendite i primi giorni, che poi scemeranno fino alla fine del periodo. Per questo weekend, comunque, non sono previste iniziative particolari collegate ai saldi. «Non abbiamo nulla in programma domenica, anche se qualche negozio aperto c'è sempre – commenta Dino Penna, presidente provinciale Federmoda di Ascom Confcommercio – in quanto l'estate invoglia la gente a trascorrere i giorni festivi fuori città. Inoltre non è prevista una notte bianca legata all'avvio dei saldi (la prossima sarà sabato 25 luglio, ndr) perché questo tipo di manifestazione, molto utile e apprezzabile per ravvivare la città, non ha alcun effetto sulle vendite dei negozi, dato che non stimola la gente a comprare bensì a divertirsi in compagnia in piazza o al bar».
Critico nei confronti del sistema attuale dei saldi Claudio Bruno, direttore di Ascom Confcommercio. «Non sono più in grado di risollevare la stagione – commenta – ma servono a dare un po' di ossigeno ad un settore, quello dell'abbigliamento, che ha registrato un calo di fatturato, in Italia, compreso tra il 5 e il 18%, a seconda delle zone, sullo stesso periodo del 2014. Inoltre è importante sottolineare come ormai il sistema sia diventato ingestibile, sia per i cambiamenti che hanno interessato il mercato (si pensi agli outlet che propongono riduzioni tutto l'anno) sia per la mancanza di serietà di alcuni commercianti (fortunatamente una minoranza) che pratica sconti nei 30 giorni prima dell'avvio dei saldi, mascherandoli con altre denominazioni in modo da non incappare nelle sanzioni, visto che la normativa lo vieta. E creando così problemi di concorrenza sleale ai commercianti seri (fortunatamente la maggioranza) in un periodo già segnato da ostacoli quali la contraffazione e, appunto, la crisi economica».
«Tanto che ormai, riguardo ai saldi – conclude – si è generata una tal confusione, tra vendite promozionali e "fuori tutto", che nessuno ricorda più che i saldi sono le vendite a prezzi ridotti di articoli della stagione primavera/estate invenduti alla fine della stagione stessa. Per questo motivo la modalità corretta di effettuarli è scrivere sul cartellino il prezzo originale con lo sconto applicato, che dipende dalla scelta del commerciante ma anche dai "dettami" della ditta produttrice dell'articolo».
e.f.